giovedì 4 agosto 2011

Credevo che l'acqua scorresse, invece ha formato una pozza.

Mi sono resa conto, improvvisamente, che non m'è passata.
Che è sempre rimasto lì, nei miei pensieri. O forse dovrei dire che i miei pensieri ci pensavano, lo cercavano. E so che una frase del genere sembra non avere senso. Eppure ce l'ha, non capite quanto ce l'ha!
Secondo voi, i sogni da dove arrivano?
Dai pensieri?
Dall'inconscio?
Dall'anima?
Ecco, decidete e fatemi sapere.
Fatto sta, che io non ci pensavo più. Affatto. Ma evidentemente ci pensavano i miei pensieri, il mio inconscio o la mia anima.
Perchè evidentemente hanno vita propria.
E passo le giornate a chiedermi perchè abbiano deciso di mostrarmi quelle immagini; perchè hanno trasformato i miei sogni in un film intitolato "Quello che sarebbe potuto essere ma non è".
Fosse stato un sogno puramente di fantasia, basato sulle pene d'amor perduto, ci sarei anche stata. Mi sarei goduta il risveglio, continuando a fantasticare ancora un po', e divertendomi a ricordare occasioni perse e ormai sepolte.
Invece sono state riesumate informazioni che io sapevo in un'altra vita.
Una vita di 6 anni fa. Informazioni che nemmeno con il siero della verità avrei saputo dare.

Come si può sognare un numero di telefono che non si ricorda?
Se poi lo sogni ma tu non lo ricordavi, chi era che lo ricordava dentro di te?!
E qui entrano in gioco: pensiero-inconscio-anima.
Chi è il colpevole?

Bene, ho sognato un numero che davvero non ricordavo. E mi sono svegliata pensandoci, chiedendomi che numero fosse quello che ho sognato. Chiedendomi se dovevo giocarlo al lotto. 
E poi ha iniziato a girare nella mia testa, come la cassaforte quando aggancia in numeri giusti. E mi è sorto un dubbio: ma visto che ho sognato Lui, il lui di 6 anni fa, il lui dell'adolescenza, e ho sognato anche questo numero, non sarà mica il numero Suo?
E nel frattempo continuava a girare nella testa, sentivo agganciare un numero qua e numero là. Ma mancava il finale. E senza i tre numeri finali, perdeva valore, mi sembrava fosse sbagliato. 
Poi improvvisamente, come le poesie che impari alle elementari e ti rimangono dentro per tutta la vita e anche oltre probabilmente, il ritornello dei numeri è tornato.
321. Ecco quali numeri c'erano nel sogno.
E allora ho passato il resto della giornata a ripetermi "se me lo ricordo così bene ora, non può essere certo il suo".
Il database di numeri che ho nella testa ha lavorato tutto il giorno, fino a quando mia figlia ha tirato giù un blocco di fogli bianchi nello studio di mio padre.
Nel rimetterli a posto ho trovato, lì in mezzo, un foglio piegato scritto con la mia scrittura.
Una lettera. Una lettera a quel Lui, e un numero di telefono.
Non sto nemmeno a raccontarvi di come tutti i fogli mi sono scivolati di mano, di come la mia faccia abbia cambiato una miriade di colori: standard, bianca, rossa, di nuovo bianca... 

So solo dirvi che ho sentito all'improvviso il mio cuore, credo tentasse di uscire da qualche parte. Si perchè ha battuto forte come quando lo incontravo nel suo corridoio, perchè io invece di andare al bagno al terzo piano (dov'era la mia classe), andavo al bagno al primo piano (dov'era Lui), non mancando di farmi beccare da Lui e quindi sentirmi tremare le gambe dalla figura di mer.da.

Ora sono passati due giorni, e l'unica risposta che vorrei è sapere perchè qualcosa dentro (o fuori?.. vedi il Fato) di me ricordava quel numero. Che interesse aveva nel mostrarmelo in un sogno, cosa dovrei capire da ciò?
E così, senza volerlo io, mi sono accorta che non m'è mai passata, e che non mi passerà mai. E che devo fingere di non pensarci, quando invece vorrei solo sapere dov'è, per correre da lui e stringerlo forte.
Come nella scena madre di un film.

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